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Caro Hashtag ti scrivo

Hashtag, come usarli? Un grande interrogativo sui canali social che spesso mette in disaccordo amatori e professionisti del settore. Mettiamo chiarezza!

Cosa è un hashtag?

L’hashtag è un’etichetta che funge da aggregatore automatico.
Tematizza e facilita la ricerca in diversi social network, in modo particolare Instagram e Twitter.

Dove si usa?

L’habitat dell’hashtag è il social network. Inizia il suo vero viaggio nella “comunicazione di massa” su Twitter nel 2007 e vede la sua incoronazione a strumento social per eccellenza su Instagram dal 2011. Presenza abituale anche su blog e sul web più in generale entra anche nel linguaggio comune.

Anatomia di un hashtag

SPAZIO #parola SPAZIO

  • Spaziare un hashtag dal successivo è essenziale, se non separiamo i singoli hashtag non saranno “attivi”.
  • Posso mettere punteggiatura? No, ogni segno di interpunzione interrompe l’hashtag (#estate?eccola! l’hashtag attivo sarà solo #estate)
  • Servono le maiuscole? No, a livello di ricerca non ci sono differenze tra hashtag minuscoli, maiuscoli e a “montagne russe”, ma possono aiutare la lettura quando si tratti di più parole una accanto all’altra.

Adesso che ne conosci l’anatomia la domanda è d’obbligo: hashtag, come usarli bene?

Ti senti già pront* per una campagna social? Ti diamo qualche consiglio qui.

Quando usarlo?

  • Su Instagram, sul proprio profilo, sotto le foto e nelle stories.
    Questo vi permetterà di apparire nelle ricerche e nei contenuti suggeriti degli utenti del social. 
  • Su Twitter all’interno del proprio tweet. Questo permetterà ai vostri tweet di essere ricercati secondo quell’argomento (generalmente in tendenza). 
  • Su Facebook (con grande parsimonia ma ne parleremo dopo) sui post per collegare il proprio post ad una campagna specifica.

Quando non usarlo?

  • In grande quantità su Facebook. Non solo non è utile al fine di “indicizzare” il proprio post ma diventa fastidioso per l’utente che non ritrova il post oppure che capisce a colpo d’occhio che si tratta di una pubblicazione automatica da Instagram (ogni volta che mettete 10 hashtag consecutivi su Facebook un SMM piange).
  • Come sostituzione alle parole. Trovare un post scritto con il 50% delle parole precedute da hashtag oltre ad essere visivamente spiacevole non ha nessuna utilità se non quella di infastidire l’utente, disincentivare l’interazione con la conseguenza di diminuirne la copertura, #pensateci quando #postate un contenuto del #genere.
  • Quando è fuorviante e non descrive nè foto nè prodotti. Soprattutto su Instagram un uso indiscriminato di hashtag non inerenti alla foto (o i classici #follow4follow che dovrebbero essere bannati a vita) oltre a non aiutare il vostro intento di raggiungere più persone sono placidamenti penalizzati da Instagram a cui non piace, generalmente, essere preso in giro. 
  • Quando è un’intera frase/non esiste. A meno che non vogliate lanciare un nuovo hashtag ricorrente per il vostro profilo/brand non inventate hashtag. Semplicemente, usati in questo modo non servono.

Servono? Si

Come quasi tutto sui social, non fanno parte di una ricetta segreta per assicurare sempre i migliori risultati e crescite magiche ma aiutano, molto, a raggiungere utenti al di fuori della propria fanbase. Questo perchè i social network (e in modo particolare Instagram e Twitter) ci permettono di cercare tramite hashtag. Quindi ipoteticamente la vostra foto della pizza che servite nel vostro ristorante e che corredate con l’hashtag #pizza sarà vista non solo da chi già vi segue, ma anche chi (per una spinta masochistica di farsi venire fame) cercherà l’hashtag #pizza sui social.

Quanti devo usarne?

La risposta è DIPENDE.
Twitter: generalmente uno o 2 (su 280 caratteri di più non lascerebbero spazio ad altro e generalmente i tweet sono mono-argomento)
Facebook: anche qui moderazione, il consiglio è di rimanere ENTRO i 3 (hashtag di prodotto/di brand/di campagna)
Instagram: un buon numero potrebbe essere intorno alla decina MA attenzione. Meglio meno hashtag ma ben selezionati che più hashtag che sembrano usciti dal gioco Nomi,Cose,Città.

Attenzione: un hashtag, anche ben posizionato, non salverà un contenuto di scarsa qualità.

Vi abbiamo incuriosito e vorreste saperne di più? Ditecelo sui nostri canali social 😉

Il prossimo passo? Hashtag, come usarli in #InRealLife