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Campagna social: come crearla – pt1

Consigli utili e errori da evitare

Fai marketing? Fai i social.
(e quindi almeno una campagna social)

Sono sempre più spesso due tematiche che vanno a braccetto, a volte a torto a volte a ragione. Mi piacerebbe però iniziare questo articolo con un messaggio chiaro:

I social Media sono un mezzo
non un fine

La vostra campagna social funzionerà se vi porterà un riscontro, anche se il vostro obiettivo finale fosse soltanto la notorietà del brand, se qualcosa nasce e finisce sui social, per la vostra realtà non avrà valore.

Con questa premessa, partiamo!

Cosa voglio comunicare nella mia campagna social

Domanda uno, imprescindibile e fondamentale all’inizio di ogni campagna.

Perchè serve? Perchè come detto sopra il social è soltanto il mezzo su cui veicoli delle informazioni, prima della veste grafica serve il contenuto. Fare cose “fighe” ma senza un senso più profondo prenderà LIKE ma non convertirà quasi mai in modo duraturo.

A quale domanda voglio che la mia campagna social risponda?

CHI SONO?
quando serve: quando sei una nuova realtà, quando sei in un momento di rilancio, quando i tuoi prodotti vivono al di fuori del tuo nome
CI SONO?
quando serve: quando la tua realtà sembra essere ad un binario morto, quando vuoi entrare in una nuova nicchia di mercato, quando vuoi lanciare un messaggio corporate
DOVE SONO?
quando serve: apertura di nuovo punto vendita, trasloco, conversione online-luogo fisico
COSA C’É DI NUOVO?
quando serve: lancio di un nuovo prodotto, di una linea di prodotti, nuovo servizio, nuovo staff, insomma cambiamenti in generale
QUALI SONO I MIEI PRODOTTI?
quando serve: quando c’è incertezza nell’assortimento (magari a causa di linee disomogenee) oppure c’è bisogno di riproporre con forza prodotti già a catalogo.

Errori comuni: voler dire tutto, mescolare i messaggi, riempire una pagina/profilo social

A chi voglio arrivare

Spoiler: non vuoi arrivare a tutti.
Potrebbe sembrare di sì, ma fidati di me, No. Arrivare a tutti, vuol dire spesso non arrivare a nessuno. Quali sono i passi da seguire?

Trova il tuo pubblico
Chi è la tua clientela? Ci sono persone che con il loro lavoro influenzano la tua clientela? Ci sono persone che hanno interesse che la tua clientela scelga te?

Facciamo un esempio:
Produci make up e il tuo target sono le giovanissime.
Chi è primariamente il tuo PUBBLICO?

  • Le ragazze dai 16 ai 25 anni
  • Le madri, quindi ipoteticamente donne dai 40 anni in su
  • Le beauty guru/influencer del make up

Questa chiaramente è una semplificazione di massima, ma come vedi ci sono persone che fanno parte del tuo pubblico che non sono direttamente tue clienti, ma influiscono ugualmente sul tuo lavoro. Quindi è di fondamentale importanza trovare il tuo gruppo, definirlo senza restringerlo eccessivamente (i social hanno bisogno di spazio di manovra) e raffinarlo secondo i risultati.

Consigli utili: provate diverse combinazioni di pubblico, provate a ragionare sugli interessi e sulle tipologie di persone che già conoscete.

Errori comuni: voler arrivare a tutti, generare profili di pubblico troppo generici, ma anche troppo ristretti. In medio stat virtus (come dicevano i miei professori di latino).

Che tipo di contenuto devo scegliere?

Viviamo nel boom del video, i social ne sono invasi, i social stessi te li consigliano e grazie all’autoplay presente ormai ovunque non dobbiamo nemmeno fare la fatica di cliccare sul triangolino.
La risposta alla domanda sembra scontata vero? E invece no!

I contenuti da preferire dipendono dalla risposta alle domande di cui sopra. Ogni tipologia di contenuto ha i suoi punti di forza. Quindi per capire qual è il contenuto migliore da proporre indaga come e dove si informa il tuo pubblico.

  • Ci sono argomenti per cui un video-tutorial è il migliore investimento.
  • Ci sono temi per cui nulla può battere un articolo.
  • Ci sono infine campagne per cui è meglio lasciare il proprio pubblico al potere evocativo di un immagine.

Trova i COSA e il CHI, il COME deve venire di conseguenza.
Nei prossimi articoli vogliamo rispondere invece alle domande: Quando? Quanto? Per quanto? (un fiorino! cit.)