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Graphic Design: carta, forbici e colla

Graphic Design: carta, forbici e colla

Il graphic design sta subendo un’influenza sempre più invadente da parte del mondo virtuale. Questo legame (a tratti morboso) ovviamente porta con sé innumerevoli aspetti positivi, soprattutto in termini di passaggio di informazioni, scalabilità del prodotto finito e precisione realizzativa.
I software che permettono l’elaborazione di elementi grafici potenziano continuamente le loro funzionalità, al fine di velocizzare il lavoro di chi si trova a creare con questi strumenti virtuali.

La creazione però, per sua natura, rimanda ad un concetto materico, fisico, a qualcosa che non c’era e che poi può essere toccato. Per questo motivo, anche al più freddo degli impaginatori si scalda il cuore quando il libro, sul quale ha lavorato duramente, passa dallo schermo alla realtà.
L’innata propensione umana all’approccio “fisico” con qualsiasi disciplina trova riscontro anche nel graphic design, non solamente nel vedere la propria opera realizzata, ma anche nella fase di progettazione.
La bellezza di poter dar forma alle idee utilizzando carta, forbici e colla non toglie nulla alla fase progettuale, che deve essere fondamento di ogni realizzazione, sia essa materica o virtuale.

Materiali utilizzati per l’esercitazione “Antiprimadonna”

Ho sperimentato molti di questi concetti nel laboratorio “Fondamenti del design bidimensionale” tenuto dal docente Giovanni Anceschi. L’esercitazione “Antiprimadonna” di Tomàs Maldonado è stato uno degli esempi più utili per i miei lavori. Il compito consisteva nel realizzare, su un foglio A3, una composizione delle dimensioni 10x35cm utilizzando e mescolando 5 bande a tinta piatta e 2 bande con trame in bianco e nero, senza che nessuna di esse potesse dirsi predominante (o per l’appunto primadonna).

Risultati dell’esercitazione “Antiprimadonna”

L’approccio sperimentale e visivo di questa esercitazione, nella quale ci si ritrova a ritagliare pezzi di carta e a spostarli di qualche millimetro fino al punto in cui si ricomincia tutto daccapo, allena l’occhio anche quando davanti ad uno schermo spostiamo virtualmente un oggetto con il fine di bilanciare al meglio una composizione, sia essa una pagina di un catalogo, la copertina di un cd o il logo posizionato su una maglietta.